Terremoto Marocco: le ricerche di Roma Tre sull'Atlante Marocchino

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Terremoto Marocco: le ricerche di Roma Tre sull'Atlante Marocchino
Roma, 12 settembre 2023 - L’Università degli Studi Roma Tre, in collaborazione con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), il CNR-IGG (Istituto di Geoscienze e Georisorse) e il CNR-IGAG (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria), l’Università di Marrakech, l’ETH di Zurigo e l’Università di Firenze, è impegnata da anni nello studio della zona interessata dal sisma che ha colpito il Marocco l'8 settembre 2023.
 
Di seguito una nota dei ricercatori Riccardo Lanari (CNR-IGG ed ex-dottorando presso Università Roma Tre nel XXXI ciclo), Claudio Faccenna (professore ordinario di Geologia strutturale presso l’Università Roma Tre) e Sandro Conticelli (Direttore CNR-IGAG) che spiega la deformazione e l’evoluzione dell’Atlante marochino, riassumendo le principali caratteristiche strutturali della porzione di catena in esame e le possibili implicazioni sulle strutture coinvolte.

L’Atlante marocchino è una catena a doppia vergenza formatasi durante l’estensione del Mesozoico (fase di Rift) e compressa durante il tardo Cenozoico. Il suo attuale stile deformativo è quindi molto complesso poiché le strutture sono spesso ereditate dalle fasi deformative precedenti (Lanari et al., 2023). Inoltre, i depositi di rift, ricchi in gesso e sale, variano in spessore lungo la catena favorendo localmente la presenza di scollamenti. Una ricerca condotta dall’Università Roma Tre, il CNR, l’ETH di Zurigo, l’Università di Firenze e dall’Università di Marrakech ha recentemente definito lo stile strutturale e deformativo dell’Atlante che, specialmente nella sua porzione più occidentale, è caratterizzato da ‘strain partitioning’ (ripartizione della deformazione). I settori frontali si deformano, quindi, per sovrascorrimento (Figura 1, frecce rosse), mentre i settori interni alla catena si deformano con cinematica prevalentemente trascorrente (Figura 1, frecce blu; Link identifier #identifier__148434-1Lanari et al., 2020). Il limite tra le placche africana ed europea è ‘diffuso’ e distribuito su una vasta quantità di strutture a causa della lenta convergenza delle placche eurasiatica e nubiana che raggiunge velocità di circa 4 mm/anno.
 
Il terremoto dell'8 settembre 2023 è avvenuto alle 00:11 (ora italiana) enucleandosi alla profondità di circa 18 km con epicentro sul fianco settentrionale dell’Atlante. La magnitudo momento è stata di 6.8.
Il terremoto si localizza nei settori nordoccidentali dell’Alto Atlante, dove la deformazione in relazione alla compressione avviene principalmente per sovrascorrimento (faglie inverse a basso angolo). Il meccanismo focale del terremoto (Link identifier #identifier__140122-2Fonte USGS) suggerisce due possibili piani dove la rottura sismogenetica potrebbe essere avvenuta: il primo piano è sud-immergente con pendenza di circa 20-30°, e il secondo è nord-immergente con pendenze più elevate di 60-70°. Capire a quale sistema di strutture dobbiamo attribuire la rottura che ha generato il recente terremoto non è quindi semplice. Si potrebbe trattare dei sovrascorrimenti situati ben più a nord dell’epicentro, più a nord anche della stessa città di Marrakech, dove l’antica spalla del rift Mesozoico è riattivata (Sezione in Figura 1; Link identifier #identifier__177416-3Lanari et al., 2020). Allo stesso tempo, si potrebbe anche trattare del sistema di faglie Tizin’Test ad alto angolo che, con cinematica trascorrente destra, accomoda la deformazione nei settori interni della Catena (Sezione in Figura 1; Link identifier #identifier__98629-4Lanari et al., 2020). Nelle ore successive avremo la possibilità di definire la soluzione migliore dall’elaborazione di dati satellitari e dalla distribuzione delle repliche.

Figure 1. Map and geological Cross section of the High Atlas crossing the earthquake epicenter (Modified after Lanari et al., 2020).
 
Università degli Studi Roma Tre
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Referenze:
-Lanari, R., Faccenna, C., Fellin, M.G., Essaifi, A., Nahid, A., Medina, F. and Youbi, N., 2020. Tectonic evolution of the western high Atlas of Morocco: oblique convergence, reactivation, and transpression. Tectonics, 39(3), p.e2019TC005563.
-Lanari, R., Faccenna, C., Natali, C., S¸engül Uluocak, E., Fellin, M.G., Becker, T.W., G¨o˘güs¸, O.H., Youbi, N., Clementucci, R., Conticelli, S., 2023a. The Atlas of Morocco: A plume-assisted orogeny. Geochem. Geophys. Geosyst. 24, e2022GC010843 Link identifier #identifier__181079-5https://doi.org/10.1029/2022GC010843
 
 
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